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Innovazione territoriale sostenibile: Marco Sponziello ospite di Radio Salentina

Nel cuore del dibattito sull’innovazione sostenibile e lo sviluppo del Mezzogiorno, Marco Sponziello propone un modello che coniuga visione strategica, radicamento territoriale e responsabilità sociale d’impresa ed ESG territoriale. Ospite di una puntata di grande spessore su Radio Salentina, condotta con competenza e sensibilità dal giornalista Francesco Spadafora, Sponziello ha dialogato con Danielà Talà, esperta di sviluppo territoriale, toccando i temi cruciali dell’economia sostenibile, dell’innovazione identitaria e dell’impatto sociale.

Uno dei punti centrali del suo intervento è stato il ruolo delle Società Benefit come leve di cambiamento e rigenerazione. In particolare, l’istituzione dell’Albo speciale delle Società Benefit da parte della Regione Puglia, modello di legge ripreso anche dalla Regione Veneto, rappresenta un passo avanti in termini normativi e valoriali e si configura come un vero strumento di marketing territoriale e attrazione degli investimenti. Questo consente di posizionare la Puglia – e il Salento in particolare – come un territorio innovativo, etico e pronto ad accogliere imprese e capitali attenti ai criteri ESG (Environmental, Social and Governance).

Marco Sponziello ha offerto una spiegazione chiara e accessibile di uno degli strumenti centrali per il rilancio sostenibile dei territori: la DMO, acronimo di Destination Management Organization.

Una DMO è, in parole semplici, una regia condivisa“, ha spiegato Sponziello, “un’organizzazione che si occupa di gestire, valorizzare e promuovere in modo coordinato l’identità e le risorse di un territorio. Ma non si tratta solo di marketing turistico: è uno strumento di sviluppo locale sostenibile“.

Secondo Sponziello, una DMO ben strutturata permette di mettere attorno allo stesso tavolo tutti gli attori chiave di un’area – Comuni, imprese, associazioni, cittadini, università e istituzioni – per definire insieme una strategia condivisa che vada oltre la promozione, puntando a rigenerazione, innovazione e attrazione di opportunità.

“La DMO è uno strumento per raccontare chi siamo, ma anche per organizzarci meglio, essere più attrattivi, accedere a finanziamenti, e crescere insieme“, ha concluso. Un modello certo complesso da crere ma potente, che secondo Sponziello può diventare uno dei pilastri della nuova competitività territoriale sostenibile, capace di rilanciare territori come il Salento e l’intera Puglia in chiave moderna, inclusiva e rigenerativa.

Un approccio innovativo prevede lo sviluppo di DMO su base Unione dei Comuni o GAL (Gruppi di Azione Locale), organismi già fortemente radicati e strutturati sul territorio. Questa proposta, che sta già vedendo il coinvolgimento attivo dell’Università del Salento e di altri stakeholder istituzionali e privati, punta a costruire modelli di governance territoriale partecipata, in grado di mettere in rete risorse, visioni e progettualità in modo sinergico.

L’intervento a Radio Salentina ha quindi tracciato una rotta chiara: ripensare lo sviluppo del Sud Italia, della Puglia e del Salento attraverso strumenti concreti come le Società Benefit, le DMO identitarie e l’applicazione sistemica dei criteri ESG. Marco Sponziello propone un modello in cui innovazione e radicamento, etica e impresa, comunità e competitività coesistono in equilibrio, restituendo valore al territorio e proiettandolo nel futuro.

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